Il Monte Alpi


Caratteristiche generali
Il Monte Alpi, imponente bastione calcareo dell’Appennino Lucano, si eleva nel territorio di Latronico e Castelsaraceno, al confine tra le valli del Sinni e dell’Agri.
Le sue due vette gemelle, Santa Croce (1893 m) e Pizzuta (1900 m), lo rendono una delle montagne più suggestive e riconoscibili della Basilicata.
Il suo profilo, netto e slanciato, domina il paesaggio circostante e regala panorami spettacolari che spaziano dal Pollino al Sirino, dalle vette campane del Cervati al Tirreno, fino alle vallate interne del Lagonegrese e del Mercure.

Origine del nome
Il toponimo “Alpi” richiama le caratteristiche tipicamente alpine della montagna: verticalità delle pareti, ambienti rupestri e vegetazione di quota.
Il nome sottolinea l’eccezionalità di questo rilievo nel cuore del Sud, tanto che le due vette gemelle sono spesso definite “le Dolomiti della Basilicata”.

Geologia e tracce del passato
Il Monte Alpi è costituito prevalentemente da calcari mesozoici, ricchi di fossili marini che testimoniano l’origine antichissima della montagna, quando l’area era occupata dal mare.
Il carsismo è particolarmente evidente: canaloni, grotte, doline e le spettacolari pareti verticali ne modellano l’aspetto.
La montagna è stata frequentata sin dall’antichità: resti archeologici attestano insediamenti e luoghi di culto, mentre tradizioni e leggende popolari hanno arricchito l’immaginario legato a queste vette.

Idrografia e ambienti naturali
Il Monte Alpi costituisce lo spartiacque naturale tra i bacini del Sinni e dell’Agri.
I versanti ospitano numerose sorgenti e ruscelli, che alimentano le valli circostanti e favoriscono una vegetazione rigogliosa.
Ai piedi del massiccio si sviluppano fitti boschi di faggio, cerro e castagno, che lasciano spazio, man mano che si sale, a praterie d’alta quota e a pareti rocciose abitate dal falco pellegrino, dall’aquila reale e dal corvo imperiale.

Aspetti paesaggistici e culturali
Il Monte Alpi è uno dei luoghi più amati dagli escursionisti per la bellezza dei suoi panorami e per il fascino selvaggio delle sue cime.
È da secoli legato alla devozione religiosa: in particolare, la cima di Santa Croce custodisce una croce votiva, meta di pellegrinaggi locali.
L’ascesa alle due vette gemelle è considerata una delle esperienze più suggestive dell’escursionismo lucano, unendo natura, storia e spiritualità in un unico scenario.